È entusiasmante osservare i genitori che seguono con trepidazione e anche un po’ di ansia, le performance dei più piccoli durante le gare come quella tenuta a Cervia in giugno.
Papà e mamme irrequieti si muovono da ogni parte tra le tribune e il campo di gara alla disperata ricerca del loro campione, cercando di individuarlo in mezzo alla folla variopinta di piccoli karateka i quali, al contrario, si muovono relativamente tranquilli tra i loro coetanei, i gruppi di giurati sempre un pochino agitati nel parapiglia generale e i coach o maestri che, forse, sono quelli più prossimi all’infarto nel tentativo di tenere il loro gruppo di atleti sotto controllo.
Come maestro di karate, è mio dovere assicurarmi che tutto funzioni nel migliore dei modi, anche per consentire ai genitori di godere di una giornata piacevole e per fare in modo che i bambini ottengano ottimi risultati che sono sempre un obiettivo primario delle famiglie e spronano i piccoli atleti a fare sempre meglio.
Nel baraonda generale, come ho detto, spesso i genitori assistono con apprensione alla competizione incerti su cosa stia realmente accadendo sul tatami. La causa è ovvia: non hanno conoscenza delle regole che gli arbitri seguono per stabilire punteggi e decretare i vincitori.
Per aiutare i genitori in questo contesto, ecco la descrizione delle due gare che i giovanissimi karateka devono superare per assicurarsi una posizione sul podio.
Gioco tecnico dei palloncini coassiali (GTP) o Gioco tecnico con palloncino.
La “Prova semistrutturata – Gioco tecnico con palloncino” (GTP) è un esercizio utilizzato nell’insegnamento del karate ai bambini, specialmente nelle fasi di valutazione delle competenze acquisite. Ecco alcuni punti chiave su questo tipo di prova:
1. Scopo. L’obiettivo è valutare le capacità tecniche, la coordinazione e la precisione del bambino in un contesto ludico e meno formale rispetto alle tradizionali forme di karate (kata).
2. Struttura. È “semistrutturata” perché combina elementi predefiniti con la libertà di movimento e di fantasia motoria del bambino.
3. Uso del palloncino. Il palloncino viene utilizzato come bersaglio mobile, simulando in modo sicuro e divertente un ipotetico avversario. Il palloncino è di spugna, dimensione da calcio ed è sospeso all’altezza del viso. Si utilizza anche un doppio palloncino di spugna forato e incastonato in un’asta con base cilindrica stabile. La prova consiste in libera combinazione di tecniche di gambe e libera combinazione di tecniche di gambe e di braccia.
4. Tecniche valutate. Includono pugni, calci, schivate e movimenti di base del karate, adattati all’età e al livello del bambino.
5. Durata. Generalmente, queste prove hanno una durata limitata, s45 secondi per bambino.
6. Valutazione. Gli arbitri, in genere 2 ai lati più uno centrale, osservano l’esecuzione tecnica, la precisione, la rapidità, la fluidità e la creatività del bambino nell’affrontare il palloncino.
L’ufficiale di gara (arbitro), verificata l’altezza degli atleti, adegua il posizionamento dei 2 palloncini in corrispondenza del loro torace e testa.
La prova è senza interruzione e gli atleti possono utilizzare liberamente, senza contatto, le tecniche consentite.
In caso di contatto l’arbitro ferma l’incontro e attribuisce all’atleta una penalità, senza assegnare alcun punteggio all’avversario. A conclusione del tempo, l’arbitro ferma l’incontro e, con i giudici di sedia, attribuisce la vittoria.
7. Benefici. Questo tipo di prova aiuta a sviluppare coordinazione occhio-mano, tempismo, e capacità di adattamento a situazioni mutevoli, il tutto in un ambiente divertente e poco stressante.
In breve, la prova destrutturata o percorso, consiste nell’effettuazione di una serie di azioni (schemi) motorie in successione diversificate in ogni segmento del percorso.
Percorso destrutturato.
Il percorso è un altro tipo di esercizio utilizzato nell’insegnamento e nella valutazione del karate per bambini. Alcune informazioni generali su questo tipo di prova permetteranno di comprenderne meglio le varie fasi.
1. Natura della prova. A differenza della prova semistrutturata, questa è “destrutturata“, il che significa che offre una maggiore libertà e flessibilità nell’esecuzione.
2. Formato. Si tratta di un percorso che il bambino deve completare, integrando varie abilità e tecniche di karate.
3. Obiettivi. Valuta la capacità del bambino di applicare le tecniche apprese in un contesto più dinamico.
4. Elementi del percorso. Può includere una varietà di stazioni o ostacoli che richiedono l’uso di diverse abilità, come:
- Esecuzione di tecniche di base (pugni, calci, blocchi)
- Salti, rotolamenti (capriole) o altri movimenti atletici
- Esercizi di equilibrio
- Brevi sequenze di kata
- Interazione con oggetti (ad esempio, colpire un bersaglio o schivare ostacoli)
5. Adattabilità. Il percorso può essere personalizzato in base all’età e al livello di abilità dei bambini.
6. Valutazione. Gli arbitri osservano non solo l’esecuzione tecnica, ma anche la fluidità dei movimenti, la capacità decisionale, la creatività e l’adattabilità del bambino.
7. Benefici.
- Sviluppa la capacità di pensiero rapido e adattamento
- Migliora la coordinazione generale e la consapevolezza spaziale
- Incoraggia la creatività nell’applicazione delle tecniche
- Simula situazioni più realistiche rispetto agli esercizi strutturati
8. Durata. La durata varia a seconda delle capacità e della velocità del singolo bambino.
9. Aspetto ludico. Nonostante sia una prova di valutazione, mantiene un aspetto giocoso e divertente per i bambini.
L’ultimo evento al quale hanno partecipato diversi piccoli atleti della nostra associazione oltre ai “grandi” si è tenuto a Cervia dal 7 al 9 giugno scorso; alcuni momenti sono visibili nella pagina Eventi e Competizioni del sito.